Le modalità consentite per l’identificazione degli ospiti nelle strutture ricettive hanno subito svariate interpretazioni negli ultimi mesi, generando caos tra gli operatori del settore. Proviamo a mettere in ordine i fatti partendo dalla Circolare del Ministero sul riconoscimento de visu per arrivare alla più recente apertura da parte del Viminale sull’utilizzo di tecnologie per l’identificazione da remoto.
È importante notare che nessuna normativa parla mai della necessità di un riconoscimento di persona, si limita a richiedere di rilevare l’identità dell’ospite
La circolare del Ministero sull’identificazione de visu
Il 18 Novembre 2024 il Ministero dell’Interno, attraverso una circolare, ribadisce l’importanza del riconoscimento de visu per garantire la corretta identificazione degli ospiti, fornendo così un’interpretazione dell’articolo 109 del TULPS. Ribadisce in particolare le necessità della presenza fisica dell’host al momento del check-in, incaricato di verificare l’identità attraverso il confronto diretto con un documento di riconoscimento dell’ospite.
Ricordiamo che la Circolare, in quanto tale, non ha valore normativo, ma puramente interpretativo, per cui non vincola il cittadino e gli operatori. Tale procedura evidenzia limiti significativi in termini di praticità e flessibilità, soprattutto per le strutture extra alberghiere e gli affitti brevi, dove l’automazione e la gestione a distanza sono sempre più richieste, sia dall’host che dall’ospite.
L’apertura del Ministero al riconoscimento da remoto
Il 27 Dicembre 2024, a seguito delle richieste del settore turistico e delle associazioni di categoria, si è tenuto un incontro tra il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, e una delegazione delle principali realtà associative del settore: Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (AIGAB), FIAIP, Confassociazioni Real Estate, Pro.Loca.Tur, Rescasa Lombardia, ABBAV, FARE, ALBAA, Bre-VE, Host+Host, Host Italia, Myguestfriend e Property Managers Italia.
Durante l’incontro, il Ministro Piantedosi ha mostrato apertura verso un’interpretazione evolutiva delle normative sul riconoscimento degli ospiti.
Come spiegato dal Vicepresidente AIGAB, Michele Ridolfo, il Ministro ha affermato che la modalità di identificazione “de visu”, prevista dalla circolare del 18 novembre, potrebbe essere applicata anche attraverso soluzioni tecnologiche. “Abbiamo ribadito la necessità di validare il riconoscimento da remoto tramite processi digitali avanzati che i gestori professionali già utilizzano, e siamo soddisfatti delle risposte ricevute”, ha dichiarato Ridolfo.
Questa innovazione rappresenta una risposta concreta alle esigenze di un settore in rapida evoluzione, dove la domanda di soluzioni flessibili e automatizzate è in costante crescita. In paesi come gli Stati Uniti, il self check-in è considerato un criterio fondamentale nella scelta di un alloggio è infatti tra i primi 10 servizi più richiesti sulla piattaforma AirBnB. I viaggiatori apprezzano la possibilità di accedere alla propria sistemazione senza preoccuparsi di ritardi aerei, treni soppressi od orari rigidi degli host.
I sistemi di identificazione che adottano le nuove soluzioni tecnologiche permettono di acquisire e verificare i dati degli ospiti in modo sicuro e conforme alle normative sulla privacy, migliorando al contempo l’esperienza del cliente.
Tali sistemi sono già ampiamente utilizzati in molteplici altri settori, dagli aeroporti alla pubblica amministrazione. L’adozione per il settore del turismo è dunque un semplice ampliamento.
Il nuovo sistema di Ok Home: tecnologia al servizio dell’ospitalità
In questo contesto di apertura e trasformazione, Ok Home si distingue come pioniere nello sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate per la gestione degli ospiti.
Stiamo infatti lavorando all’introduzione di un sistema innovativo che combina il riconoscimento facciale e la verifica documentale per offrire un processo di check-in completamente automatizzato e sicuro.
Il funzionamento del sistema è semplice e intuitivo:
- Acquisizione dei dati: l’ospite, utilizzando il proprio smartphone, scatta una foto del documento di identità. Il sistema acquisisce automaticamente i dati necessari e richiede un selfie per confrontarlo con la foto presente sul documento, tramite strumenti di mach biometrico in AI.
- Conferma del pre-check-in: una volta completata la verifica, il pre-check-in è concluso, consentendo all’ospite di ricevere tutte le informazioni necessarie per l’accesso alla struttura.
- Accesso alla struttura: al momento dell’arrivo, l’ospite digita un Codice OTP valido e utilizza l’app per effettuare una nuova certificazione del volto. Dopo questa verifica finale, la porta della struttura si apre automaticamente.
Questa soluzione non solo semplifica il processo di check-in, ma garantisce anche elevati standard di sicurezza, riducendo al minimo i rischi di frode e migliorando l’efficienza operativa delle strutture ricettive.
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